L’immagine elettronica creativa, opera dello studioso e video-artista Alessandro Amaducci – autore che lavorando per anni all’Archivio Cinematografico della Resistenza di Torino ha avuto modo di operare e riflettere direttamente sulla natura e la forma dell’immagine elettronica, realizzando sia scritti critico-teorici sull’argomento (Banda anomala. Un profilo della videoarte monocanale in Italia e Passo uno. L’immagine animata dal cinema al digitale), sia opere creative in video (Solo per i tuoi occhi, 1996; Cattedrali della memoria, 1995; Voci di donna, 1993) – è un testo agevole (breve e di facile lettura) che cerca, proprio in virtù della cultura e della formazione del suo autore, di unire ad un approccio essenzialmente teorico-informativo (necessario, visto le trasformazioni radicali che le immagini elettroniche introducono nel linguaggio audiovisivo) una riflessione sulla “nuova creatività”, che le possibilità tecnologiche attuali permettono di realizzare sempre più facilmente e agevolmente.
Opera dunque composita e sfaccettata, lo scritto di Amaducci si presenta come un prodotto inequivocabilmente ibrido – così come le immagini video di cui tratta del resto – al crocevia fra l’essere un manuale introduttivo sul video (ricco di dettagli ed accorgimenti tecnici e specialistici sul “come funziona” e “come si usa” la telecamera, il mixer, ecc.) e il tentativo di porsi come nuova frontiera per un uso consapevolmente creativo ed espressivo delle immagini elettroniche.
Il volume si articola in 8 capitoli, sei di questi, che stabiliscono la struttura fondamentale dell’opera, sono dedicati ciascuno alla presentazione ed illustrazione di uno degli elementi o degli strumenti costitutivi del linguaggio video (Il monitor, Il videoregistratore, La telecamera, Il montaggio, Il mixer video, Il suono), mentre gli altri due, rispettivamente il primo (L’immagine in movimento) e l’ultimo (Preparare un video), promuovono entrambi una forte e precisa estetica nell’utilizzo delle immagini elettroniche che risiede, secondo l’autore, nella componente individuale, irrazionale ed onirica che questo nuovo tipo di immagini riesce, potremmo dire « ontologicamente », a realizzare (« Con gli occhi chiusi sommersi da ore e ore di film e di programmi televisivi, adesso avete deciso di usare le immagini in movimento. L’unico motivo per cui lo fate è usare la vostra fantasia. Se volete esprimere voi stessi liberamente dovete partire da voi stessi. […] Cominciate dai vostri sogni, e poi usate la tecnologia »; sono queste le parole, a nostro avviso, « manifesto », con le quali il libro si apre).
L’opera esplora quindi il territorio dell’immagine video indagandone la natura essenziale, il suo essere al tempo stesso la copia analoga “punto per punto” del referente reale e la sua continua deformazione e distorsione (gli effetti lungamente analizzati del monitor-specchio, della neve, dei disturbi di segnale, dei magneti, del feedback, ecc.), fino alle forme creative complesse della videoarte. In tal senso, opportuni e favorevoli ad una chiara ed approfondita lettura risultano essere le immagini poste al centro del volume, che riproducono gli effetti e le possibilità espressive ottenibili specificamente con la tecnologia digitale, come gli intarsi in luma key o in chroma key, gli effetti mirror, le finestre, il loop e le tante altre possibili elaborazioni d’immagine.
Il video. L’immagine elettronica creativa si pone dunque come uno strumento importante per affacciarsi sui nuovi orizzonti aperti dalle tecnologie riproduttive elettroniche. Orizzonti vasti ed interessanti per intendere sia le nuove forme, metodologie e teoriche connesse al rinnovato statuto delle immagini audiovisive, sia per afferrare, fin da subito, l’alto valore creativo e l’ampia possibilità espressiva e comunicativa a loro sottesa.
Per tutti quelli che vogliono continuare ad usare le immagini come forma artistica e comunicativa, seguendone i percorsi nel loro presente e nel loro prossimo futuro.